Domenica 31 marzo 2024 - Pasqua B (Gv 20,11-18)
Vicino al sepolcro Maria di Magdala esce di casa quando è ancora buio nel cielo e buio nel cuore. Non capisce che cosa è successo tra la notte e il giorno. Quando tuttavia le cose non si vedono supplisce il cuore. Maria va da sola. Lei che è donna, diversamente dagli uomini che hanno paura, non ha paura: va sola, perché il suo cuore era presso il maestro crocifisso. Tutto sembrava finito e invece no: il sepolcro è spalancato, come un grembo che ha partorito. Gesù le parla: donna perché piangi? Si occupa di chi ha paura, delle lacrime e del dolore di Maria. Non dice “guarda me”, ma trema insieme al cuore della sua amica. Per primo il risorto vede un volto solcato di lacrime, vede il mondo in un immenso pianto vede il nostro pianeta di tombe. Il primo sguardo del risorto si posa sempre sul dolore, sulla povertà dell’essere umano e mai sul peccato. Non impedisce le lacrime ma le raccoglie. E dice a Maria: «Non mi toccare».
Il risorto dice a Maria e a noi: «Non mi trattenere». D’ora in poi dovrete imparare uno modo differente per entrare in relazione con me, una modalità nuova per sentirmi presente.È l’esperienza che facciamo quando perdiamo una persona cara che ci dice: “non mi trattenere”. Oltre l’assenza comincia a sentirmi presente dentro di te senza potermi toccare, porta dentro le mie parole più sagge, custodisci il meglio delle mie scelte. Eaggiunge: «Va dai miei fratelli». Gesù risorto ci manda tra i barconi che affondano, tra le stazioni che esplodono, tra i milioni di Pilati che si lavano le mani, tra le folle di persone che non hanno cibo, acqua, casa, amore, ci manda su questa terra avvelenata per interessi, potere, denaro. L’appello del risorto ci introduce a una fraternità nuova e istituisce il sacramento della fraternità. «Non mi toccare», non fare di me qualcosa che tu trattieni per te, ma diventa fratello e sorella di tutti. E sarà Pasqua!