Domenica 21 agosto 2022 - 21 C (Lc 12,22-30)

Alla domanda di un tale: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?», Gesù non risponde dicendo che sono pochi e tanti, ma rivela il criterio della salvezza. A suo avviso discutere sul numero dei salvati non porta da nessuna parte. Discutere sulla pelle degli altri, sulla salvezza degli altri, dando per scontata la nostra, non serve. Anzi, la domanda vuol verificare se la strada che si sta percorrendo è quella giusta. Ma Gesù risponde: “sforzatevi, lottate, fare a gara a entrare per la porta stretta”. In che senso è stretta? Perché restringe la possibilità di salvezza? Se per noi la porta stretta richiama una porta scomoda, al tempo di Gesù l’immagine era più familiare, perché al calare del sole, per motivi di sicurezza, venivano chiuse le porte della città e dei grandi palazzi. Rimaneva aperta solo una porticina e se volevi entrare dovevi passare per quella. Ascoltando la parabola ci prende una sottile angoscia quando, accalcati a quella porta stretta, ci sentiamo dire dal padrone: «Non vi conosco». E noi: tutta la vita a cercarti e ora sei tu che prendi le distanze? Egli non ci riconosce perché facciamo cose per lui, ma perché con Lui e come Lui facciamo cose per gli altri. Se il criterio è la pratica della giustizia tutti possono entrare, arrivando da oriente e da occidente, dal nord e dal sud del mondo.

Come fare per essere riconosciuti dal Signore? Il rischio è che dica anche a noi: «Non vi conosco!». E noi a dire: siamo sempre venuti in chiesa, abbiamo ascoltato il Vangelo, abbiamo ricevuto tutti i sacramenti previsti, eravamo in piazza nei grandi raduni ad ascoltarti, abbiamo girato tanti santuari e tu ci dici che abbiamo delle false credenziali per entrare dalla porta della salvezza. Perché non si apre quella porta, perché quel duro “non vi conosco”? Non è la prima volta, poi, che i cristiani si sentono dire: vanno in chiesa e fuori sono peggio degli altri! Il marchio di “cattolico” può addirittura essere sospetto, un alibi. Bisogna verificare quanto è solo religione e quanto è vera fede. La semplice religione consiste nel modellare Dio a nostra misura, vera fede è lasciarsi modellare da Lui. Per la porta larga vuole passare chi crede di avere già addosso l’odore di Dio, immerso tra incensi, riti, preghiere, e di questo si vanta. Chi entra per la porta stretta, invece, ha addosso l’odore della famiglia, il grembiule del servizio, la pazienza del cuore buono. Dio ci riconosce quando le nostre mani praticano la giustizia, per accogliere chi ha sbagliato, per medicare chi è ferito, per ospitare chi scappa dalla guerra, chi fugge dalla fame, chi smonta dal barcone. Dovendo passare uno alla volta dalla porta stretta, ci è richiesta una decisione personale e consapevole, che nessun altro può prendere al nostro posto.

Indietro
Indietro

Domenica 28 agosto 2022 - 22 C (Lc 14,1.7-14)

Avanti
Avanti

Domenica 14 agosto 2022 - 20 C (Lc 12,49-53)