Il vangelo di questa domenica ci descrive Gesù nella sinagoga di Nazareth, dove incontra una durissima opposizione. L’evangelista Luca è preoccupato di dire che per presentarci la figura di Gesù ha dovuto compiere ricerche accurate sulla sua vita e sugli incontri che ha avuto, perché ci rendessimo conto della solidità dei suoi insegnamenti. Del resto quando amiamo una persona vogliamo conoscerla, ascoltare la sua storia e le sue esperienze. Ci viene detto che il suo insegnamento è “solido”. Il termine greco (ασφάλεια) indica qualcosa che non si sfalda, consistente, incrollabile, affidabile. La sua parola non è un enunciato di dottrina, non è un’allettante novità, una notizia stravagante o una delle ultime “trovate” per chi è curioso. Gesù, leggendo il testo di Isaia, si presenta come la buona notizia per i poveri, la libertà per i prigionieri, la vista ai ciechi, il tempo della benevolenza di Dio. Questi poveri, questi prigionieri, questi ciechi, queste persone scariche di speranza siamo noi. Per questo anche i nostri occhi rimangono «fissi su di Lui».
Come nella sinagoga di Nazareth anche nelle nostre comunità rischiamo di esserci innamorati dell’idea che Dio è un catechismo, ma nessuno si innamora di una legge, di una dottrina. Abbiamo speso molte forze per dire cosa è importante fare o non fare e pochissime per far conoscere la persona di Gesù. Come l’evangelista Luca anche noi non possiamo accontentarci di quello che si dice su di lui, ma dobbiamo verificare, conoscere, approfondire. Spesso si pensa che la fede male non fa e tuttavia è per chi sogna, per chi è ingenuo per cristiani minorenni. Eppure se ascoltata in profondità la parola delle Scritture è diversa dalle altre parole. La parola televisiva non raramente diventa arroganza, vuoto, prepotenza, assenza di pensiero. La chiacchiera prende il posto della riflessione, la voce più forte soffoca il dialogo, l’opinione del politico cerca voti... Anche noi cristiani troppo spesso diamo il primato al mercatino religioso devozionistico, piuttosto che alla Parola della Scrittura, ascoltiamo i messaggi no-vax di una presunta Madonna, senza che lei non ne sappia nulla. Il rischio è di usare la bandiera religiosa per sventolare le nostre convinzioni. Ed è così che si pensa di essere cristiani smettendo di tenere gli occhi fissi su Gesù!