Domenica 7 agosto 2022 - 19 C (Lc 12,32-48)

Domenica 7 agosto 2022 - 19 C (Lc 12,32-48)

Per tre volte nel vangelo si ripete: siate pronti, fatevi trovare attivi, tenetevi pronti. A che cosa? Alla gioia dell’incontro. Non di un Dio minaccioso, che fa paura a causa dei nostri moralismi violenti, ma di Colui che si fa servo dei suoi servi, che «li fa mettere a tavola e passa a servirli». È il capovolgimento dell’idea di un Dio padrone che si mette a fare il servo e si pone a servizio della nostra vita! Il padrone della parabola è perfino arrogante, perché tornando a casa da una festa, in piena notte, pretende che i servi, dopo una giornata di lavoro, siano ancora all’opera. Ed ecco che, realmente, rincasando a tarda ora, all’improvviso li trova indaffarati e attivi. Chissà? Forse quei servi si sarebbero accontentati di un complimento, di una mancia. Ma li sorprende la reazione del padrone che, vedendoli ancora attivi, si commuove: davanti alla loro stanchezza il suo cuore risuona, nel vedere l’impegno si impressiona, di fronte alla loro resistenza si intenerisce. Sfiniti, ma non arresi, con sorpresa grande osservano il padrone che li fa accomodare a tavola, tira su le maniche e fa il cameriere. Un Dio così esce dall’immaginazione umana: non è fatto da mani o da mente d’uomo. Conosce la nostra fatica, sa bene quanto costa credere e sperare nonostante tutto, soprattutto quando la notte sembra non finire mai.

Cristo invita a tenerci pronti, svegli, come i servi di un padrone esigente che non ammette perditempo, pigrizie e sonnolenze. Si tratta di rimanere attenti, pronti, ma non angosciati; attivi, ma non agitati; vivi, ma non ansiosi. Siamo chiamati a rimanere svegli anche “nel cuore della notte”, nell’apparente pieno trionfo della corruzione, quando la luce di un nuovo giorno sembra spegnersi. Cristo ci dice: «Non temete piccolo gregge!». Ai nostri giorni nella chiesa diminuisce il numero di coloro che chiedono il battesimo, che si sposano in chiesa, che chiedono i funerali religiosi. L’influenza pubblica dei pronunciamenti della Chiesa è scarsa. Ci sono i cristiani della linfa, del tronco, della corteccia e quelli che, come muschio, stanno attaccati solo esteriormente all’albero. Non sono pochi, tuttavia, coloro che cercano una risposta alle loro domande di senso fuori dal cristianesimo. Non si tratta di entrare in ansia, perché Gesù stesso ci chiama “piccolo gregge”, “piccolo seme”, “pugno di lievito”. La nostra chiamata è di chinarci con paziente disinteresse e generosità sulla nostra società costitutiva del cristianesimo e sempre anche un po’ meritata dai cristiani, accettando l’umile missione e la poca rilevanza del “piccolo gregge”. Siamo un gregge di piccoli uomini, piccole donne che, anche quando scende la notte, continuano a lavorare, a soffrire, a sognare un nuovo giorno, consapevoli di essere al servizio dell’unico Signore che si è fatto nostro servitore.    

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Domenica 14 agosto 2022 - 20 C (Lc 12,49-53)

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Domenica 31 luglio 2022 - 18 C (12,13-21)