Domenica 15 gennaio 2023 - 2 A (Gv 1,29-34)

Giovanni il Battista segnala la presenza dell’Atteso dicendo: «Ecco l’agnello di Dio , ecco colui che toglie il peccato del mondo». Non basta dire: è arrivato, è qui in mezzo a noi, è necessario comprendere il volto di questo Dio che mette in crisi l’idea che spesso noi ci siamo fatti di Lui. Egli non viene come un lupo, ma come un agnello, non come un giudice, ma come uno che ti abbraccia con misericordia. È lui stesso che si offre per noi, che si dona e si consegna. Si tratta di un autentico capovolgimento, di una rivoluzione perché sposta completamente le attese del discepolo. Non c’è nulla da conquistare, ma tutto è dono da accogliere gratuitamente. In tutte le religioni le divinità chiedono sacrifici, mentre Gesù sacrifica se stesso. Viene come agnello che non pretende offerte ed elemosine, ma porta in offerta la propria vita, non spezza nessuno, ma spezza se stesso. Il Battista annuncia questo Dio-agnello e subito afferma: «Io non lo conoscevo». In altre parole manifesta una presenza che ammette onestamente di non conoscere. È la situazione di ogni cristiano che parla di questo Dio senza la pretesa di conoscerlo del tutto.

Il vangelo ci sta dicendo che ciascuno è chiamato a passare dal Signore “conosciuto” dei nostri segni di croce, delle nostre devozioni, delle nostre pratiche religiose, fossilizzato nelle nostre tradizioni, al Cristo sempre da conoscere, al Cristo che ci sorprende e ci inquieta. È importante vigilare sul volto di Dio che portiamo dentro, perchè se ci sbagliamo su Dio, poi sbagliamo su tutto: ci sbagliamo su noi stessi e sugli altri, sulla vita e sulla morte, sulla storia e sul mondo. Non c’è niente di peggio che costruirsi un’idea sbagliata di Dio! Giovanni non dice che Gesù viene a togliere i peccati del mondo, ma al singolare “il peccato del mondo”. Non toglie i singoli comportamenti malati, ma guarisce la radice del cuore dove tutto ha origine. Il peccato è scegliere la morte, mentre chi sceglie la vita si adopera per rimettere in piedi le vite spezzate. Alla maniera di questo Dio-agnello il cristiano non annuncia condanne, non crea sensi di colpa, ma testimonia il volto di Dio capace di dimenticarsi dietro una pecora smarrita, dietro un bambino, dietro un’adultera, capace di amare fino a far rialzare chi è caduto, fino a far risorgere chi si trova nel disordine della morte. Per questo, al suo seguito, ci manda nella vita, nella famiglia, nel mondo non come lupi, ma come agnelli!

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Domenica 22 gennaio 2023 - 3 A (Mt 4,12-23)

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Domenica 8 gennaio 2023 - Battesimo del Signore (Mt 3,13-17)