Domenica 17 gennaio 2020 (Gv 1,35-42)

Nel vangelo c’è un bellissimo gioco di sguardi. Il Battista con uno sguardo intenso fissa Gesù, mentre alla fine è Gesù che fissa lo sguardo su Simone. Tutto è ambientato in una giornata in cui si racconta la vocazione di tre discepoli, nella direzione di tre domande: chi è Gesù? Chi è il discepolo? Dove porta il seguirlo?  Gesù entra in scena, prende l’iniziativa e chiede ai due che lo seguono: «Che cosa cercate?». Non chi, ma che cosa. La domanda può apparire generica, ma è una provocazione. Se dicesse cercate me? sarebbe evidente. Ma sta dicendo: che cosa sperate di ottenere da me? Con la domanda Gesù spinge a prendere coscienza della propria ricerca. I due discepoli chiedendo dove abita, vogliono conoscerlo meglio, ascoltarlo, parlargli: sono interessati alla sua persona. Alla domanda iniziale segue un imperativo: «venite», e una promessa: «vedrete». Cercare, venire, vedere, sono tre tappe del cammino verso Cristo.

L’incontro tra persone spesso inizia con lo sguardo. Accade che gli occhi di una persona dicono molto di più di tutte le sue parole. Ci sono degli sguardi che dicono tutto e delle parole che restano vuote! Il Battista non si ferma a guardare Gesù com’è vestito, quanto è elegante, se è alla moda, ma è interessato alla sua persona. Si dice che Andrea pone in ricerca il fratello Simone, ma sono le parole di Gesù che cambiano la vita e il ruolo di Simone (v. 42). In questo modo, quasi per contagio, nasce il gruppo dei primi discepoli e testimoni. Anche a noi Gesù pone oggi la domanda «Che cosa cercate?». Egli vuole che ci guardiamo dentro, che ascoltiamo i nostri desideri profondi, che prendiamo coscienza di ciò che stiamo cercando. Conoscendoci come cercatori di senso ci domanda: Che cosa cerchi? Perché se il tuo cuore cerca, sente che qualcosa gli manca. Quante cose, sogni, progetti, coltiviamo ogni giorno, senza trovare quello che cerchiamo. Sembra non basti cercare con gli occhi. Come i discepoli anche noi gli chiediamo: «Dove abiti?». Dove sei? Dove ti troviamo? Dove possiamo venirti a cercare quando ti perdiamo di vista? Non vogliamo altre informazioni religiose, non chiediamo altri catechismi, non domandiamo il tuo indirizzo di casa, ma di poterti frequentare. E Gesù: vuoi sapere chi sono? Seguimi. Cerca di incontrarmi e quando pensi di dovermi trovare, sappi che sei stato già trovato. Vieni verso la mia Parola, tieni il mio passo. Guarda il mio stile di vita, osserva come mi fermo davanti alle ferite delle persone. La mia vera abitazione non è una casa di pietra, ma la persona: una casa fatta di carne. Se entri, mi troverai.

Indietro
Indietro

Domenica 24 gennaio 2020 (Mc 1,14-20)

Avanti
Avanti

Battesimo del Signore (Mc 1,7-11)