Domenica 19 maggio 2024 - Pentecoste B (Gv 15,26-27; 16,12-15)

Dal greco il termine “Pentecoste” significa cinquantesimo giorno e si celebra cinquanta giorni dopo la Pasqua. Nell’antichità il numero 50 indicava la pienezza di un tempo. All’età di cinquant’anni a Roma si era dispensati dal sevizio militare e per gli ebrei il cinquantesimo anno era l’anno del giubileo. La Pentecoste, quindi, indica che un tempo è finito. Il tempo del Gesù storico è finito e si apre quello della chiesa in cui ci sentiamo dire: “Uscite, non abbiate paura, ora avete la forza per farlo. Con voi c’è il mio Spirito. Non è una cosa, ma una presenza: è l’Amore. È un linguaggio che precede le diverse lingue, comprensibile da tutte le persone che appartengono a culture e religioni diverse. Nel racconto biblico non mancano anche esperienze contrarie: Adamo ed Eva pretendono di essere Dio, Caino che uccide il fratello, a Babele gli uomini parlando non si capiscono.

Lo Spirito ci rende persone spirituali, che non significa disincarnate, senza i piedi per terra, fuori del mondo. Di solito chiamiamo “persona spirituale” un monaco, una suora di clausura, un eremita che prega tutto il giorno, ma in realtà non è la persona quella che fa cose religiose, che frequenta la chiesa o fa tante devozioni e pellegrinaggi. La “persona spirituale” vive mostrando ciò che ha dentro. È un modo di vivere. Non è più come “il Dio davanti a noi” di Mosè, non solo il Dio “con noi” del Nazareno, ma addirittura il Dio “in noi”. Lo Spirito di Dio parla a ogni essere umano e viene prima di tutte le divisioni, le razze, le nazioni, le ricchezze, le culture, le età e le religioni. Questo Spirito ci insegna a non considerare mai nessuno inferiore, a valorizzare le diversità, a non pretendere che l’altro assomigli a noi. La Parola di Dio diventa la mia lingua, la mia passione, la mia vita, il mio respiro. Noi diciamo: che spirito ha quella persona! È lo Spirito di Dio all’opera.

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Domenica 26 maggio 2024 - Trinità B (Mt 28,16-20)

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Domenica 12 maggio 2024 - Ascensione B (Mc 16,15-20)