Domenica 2 giugno 2024- Corpo e sangue del Signore B (Mc 14,12-16.22.26)

Oggi la liturgia cattolica celebra la festa del “corpo e sangue di Cristo”. Ripetendo l’eucaristia, senza capirne il significato, corriamo il rischio di “cadere nell’abitudine”. All’inizio della chiesa il vero corpo del Signore non era l’eucaristia, ma l’assemblea, le persone riunite. Le cose poi sono cambiate. Divenne un pasto condiviso e nella seconda metà del tredicesimo secolo si accentuò sempre di più nella pietà popolare l’adorazione dell’ostia, tanto che il papa nel 1264 ordinò di celebrare l’eucaristia in tutta la chiesa cattolica. La Scrittura non dice: “prendete e adorate”, ma “prendete e mangiate”. Gesù dice ai suoi: «Prendete questo è il mio corpo». In modo scandaloso egli spezzava il pane e lo mangiava con i peccatori, i pagani, le prostitute, con chi era rifiutato. Non ci lascia raccomandazioni e programmi, ma ci invita a far entrare in noi stessi la sua vita, il suo pensiero, il suo stile, le sue scelte.

Celebrare l’eucaristia non ha nulla di magico, ma rompe il guscio di noi stessi per aprirci agli altri. Gesù non spezza nessuno, ma spezza se stesso; non chiede sacrifici, ma sacrifica se stesso; non versa la sua rabbia, ma il suo amore per tutti. Il cristianesimo è la religione del corpo. Per secoli abbiamo separato la materia dallo spirito. Tutto ciò che era “corpo” era considerato sporco, negativo, terreno del diavolo, dimenticando che il nostro corpo è la casa di Dio. Mangiare quel pane è imparare a vedere il volto di Dio nella moglie, nel marito, nel figlio, nel nemico, nella mano che aiuta, nel pianto, nelle lacrime di gioia… Il corpo è mediazione per riconoscere la presenza di Dio. Posso fare anche la comunione ogni giorno, ma restare del tutto estraneo allo stile di Gesù! Ricevere questo pane è un “mangiare” l’amore. Del resto quando una persona è buona noi diciamo: è buona come il pane.

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Domenica 9 giugno 2024 - 10 B (Mc 3,20-35)

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Domenica 26 maggio 2024 - Trinità B (Mt 28,16-20)