Domenica 15 dicembre 2024 - 3 Avvento C (Lc 3,10-18)

Nella prospettiva globale del vangelo di luca, l’imminenza del giudizio non è una caratteristica della fine, ma di ogni momento della nostra storia. La folla, con pubblicani e soldati arruolati nelle fila romane, accostati a Giovanni il Battista gli domandano: «Che cosa dobbiamo fare?». In altre parole la richiesta può essere trascritta in questi termini: “se l’atto di farsi battezzare e l’appartenenza alla stirpe di Abramo non bastano, che cosa dobbiamo fare?” Sembrano cercare una ricetta utile per non fallire nella vita. Vogliono delle indicazioni precise per risolvere i propri problemi, senza essere coinvolti. Essi mostrano un marcato clima di sospensione, di attesa, in cui resta ben salda la prospettiva di un giudizio imminente. Il Battista risponde concretizzando la conversione in termini di amore.

Quando la notte della nostra vita ci impedisce di vedere, quando le strade sulle quali camminiamo non mostrano alcuna indicazione, quando dentro di noi bruciano delusione, confusione e disorientamento, nasce in noi quasi una domanda infantile: “Cosa devo fare? A chi devo prestare ascolto?”. Come fare per abbassare le colline e colmare i burroni di problemi che mi circondano? Così diciamo: “con questo mio lavoro è impossibile cambiare le cose! Quando cambierà il mio datore di lavoro ne riparleremo! Se fossi più giovane avrei più entusiasmo!” Ai pubblicani che facevano la cresta sulle tasse il Battista risponde: “siate onesti”, mentre ai soldati dice “non maltrattate non estorcete: accontentatevi delle vostre paghe”. Non chiede cose straordinarie, ma di fare bene quelle ordinarie: al primo posto ci sia la persona!

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Domenica 22 dicembre 2024 - 4 Avvento C (Lc 1,39-45)

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8 dicembre 2024 - Immacolata (Lc 1,26-38)