Domenica 19 gennaio 2025 - 2 C (Gv 2,1-11)

«Vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea». Al matrimonio sono invitati Maria e il figlio Gesù con i suoi discepoli. A un certo punto della festa il vino viene a mancare e dopo averlo segnalato al figlio dice ai servi: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». Non soltanto ascoltatelo, ma rendetelo vivo, così che le anfore vuote della vostra vita possano riempirsi di senso. Il vino, nel linguaggio biblico, è simbolo dell’amore, del gusto della vita, della gioia. Gesù sembra dire: non importa come sia la tua vita, se è di pietra, se è fredda, se è sbagliata, a pezzi o infangata fino all’orlo: riempila d’acqua. Metti dentro ciò di cui sei capace, il poco che hai a disposizione, la tua scarsa capacità di amare: il resto lo faccio Io. Non importa quali siano stati gli amori che hanno nutrito la tua esistenza, fecondi o sterili, stabili o instabili, fedeli o ambigui: riempi l’anfora della tua vita con ciò che sei.

Accade a tutti che l’amore, ciò che rende una vita degna di essere vissuta, viene a mancare. Per motivi a volte misteriosi ci sentiamo aridi, piombando nel non-senso. Se muore l’amore fiorisce la violenza. La gioia si trasforma in tristezza, le relazioni saltano, gli affetti si spengono, gli ideali svaniscono e tutto diventa grigio e piatto. Ci si sente come svuotati, come “anfore di pietra vuote”. Ma ecco che una voce materna, come quella di Maria, ci dice: «Fate le sue parole». Per quanto sgangherata possa essere la tua vita, attingi al pozzo di te stesso e lì trovi tutto ciò di cui hai bisogno. Non devi cambiare l’acqua in vino, ma riempire la tua vita dell’acqua pura e impura che sei, perché questa diventi vino, desiderio di tornare ad amare la vita. Per Gesù non contano i tuoi meriti, ma il tuo bisogno.

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Domenica 26 gennaio 2025 - 3 C (Lc 1,1-4; 4,14-21)

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Battesimo del Signore - 12 gennaio 2025 C (Lc 3,15-16.21-22)