Immacolata 8 dicembre 2022- (Lc 1,26-38)

Il significato della solennità dell’Immacolata può prestarsi a confusione. Ancora oggi alcuni pensano che essa evochi la concezione verginale di Gesù, mentre si tratta di Maria protetta da ogni macchia di peccato fin dal primo istante della sua esistenza. L’origine dell’idea che donne vergini partoriscono liberatori divini si perde nella notte dei tempi. Il mito della nascita miracolosa del bambino salvatore come figlio di una vergine è in effetti diffuso in tutte le culture del mondo. Non si tratta, quindi, di dimostrare la verginità fisica di Maria, ma di affermare che la fedeltà di Dio fa grandi cose attraverso piccole creature. Maria è grande perché si è fatta serva fedele della parola di Dio. Questa figura di donna descritta come incontaminata e quasi a-sessuata, tutta costruita a colpi di privilegi, è diventata sempre più estranea nella chiesa. In questo modo si sono sviluppate devozioni ambigue, culti strani carichi di uno spiritualismo fanatico e idolatrico, in cui si mescolano santuari e apparizioni come veri e propri “mercati del tempio”. Questa solennità, forse, potrebbe essere un invito a ritrovare una persona umana scomparsa, dispersa, lontano dalla vita quotidiana.

Maria, proprio perché pensata da Dio, si trova a “concepire”. Se Dio non ci pensa non possiamo generare. “Concepire” è un verbo che noi usiamo non solo per descrivere un fenomeno biologico per la nascita di un figlio, ma anche per evocare l’atto del pensare, del progettare. Qual è l’esperienza che ci fa sentire vivi? Essere pensati da qualcuno! Che vita sarebbe se non fossimo concepiti, pensati da nessuno? Quando a qualcuno vogliamo dire che gli vogliamo bene, non diciamo forse. “Ti penso”? Del resto non essere pensati da nessuno sarebbe come non vivere. L’angelo sembra dire a Maria: Dio ti ha pensata e il fatto di pensarti ti permette di concepire, di generare, di essere.
È un’esperienza che tocca non solo Maria, ma tocca ogni creatura! Il profeta Geremia diceva: «Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu uscissi nella luce, ti avevo consacrato». Dio pensa la sua creatura. E Maria non è pensata come una candida statuina di gesso fuori dalla realtà, una figura immobile di cera, ma una creatura con le sue lotte e le sue angosce, una mamma con i suoi slanci e le sue delusioni, una sorella con le sue prove e le sue tentazioni. Come ha pensato Maria lontano dagli incensi del tempio e dalle luci della città, così Dio pensa ciascuno di noi lontano dalla pubblicità e dalla piazza.

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Domenica 11 dicembre 2022 - 3 Avvento A (Mt 11,2-11)

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Domenica 2 Avvento - A (Mt 3,1-12)