Assunzione di Maria - 15 agosto 2024 (Lc 1,139-56)
È la festa di Maria madre di Gesù assunta in cielo, cioè partecipe della promessa pasquale del Figlio. Non solo può dire che Gesù è suo figlio, ma che lei stessa è Sua figlia. Oggi Maria va in fretta dalla cugina Elisabetta, intraprendendo un viaggio che viene dall’amore che ha dentro. L’amore, infatti ha sempre fretta, non sopporta ritardi. Nel vangelo troviamo l’unica pagina in cui sono protagoniste due donne, entrambe incinte: con stupore, a loro insaputa, custodi del mistero di Dio nel grembo. Una ragazza che dice sì all’angelo, un’anziana che rifiorisce, un bimbo di sei mesi che danza di gioia all’abbraccio delle due madri. Le donne chiamano Dio col nome di vita e di amore. Dio non si fa conoscere con gesti spettacolari, tramite guide religiose o comandanti con poteri politici, ma attraverso il miracolo umile e straordinario della vita. È il miracolo oggi di tutte quelle donne che salvano vite in terra e in mare, che tendono la mano nella salute e nella malattia, che recuperano vite crocifisse e sbagliate. In questo modo si fanno messaggere di Colui che dà la vita. Per dieci volte Maria ripete:è Lui che ha guardato, è Lui che fa grandi cose, è Lui che ha disposto, è Lui che ha disperso, è Lui che ha rovesciato, è Lui che ha innalzato, è Lui che ha ricolmato, è Lui che ha rimandato, è Lui che ha soccorso, è Lui che si è ricordato. Maria ci ricorda oggi che la cosa più importante non è ciò che io faccio per Dio, ma ciò che Dio fa per me e, spesso, a mia insaputa.