Domenica 25 agosto - 21 B (Gv 6,60-69)

Nel vangelo si descrive il resoconto di una crisi drammatica. Dopo il lungo discorso sul pane e della sua carne come cibo, Gesù registra una constatazione amara e sconsolante. Dopo averlo ascoltato  molti dei suoi discepoli dissero: «Questa parola è dura. Chi può ascoltarla?». Essi dicono una cosa estremamente vera: la Sua parola è dura e Gesù non lo smentisce. Perché amare i nemici? Perché porgere l’altra guancia? Perché il giovane ricco deve vendere tutto e darlo ai poveri? Perché le prostitute ci precederanno nel regno dei cieli? Perché farsi mangiare da chi ha bisogno? Perché portare la croce? Perché spingere la vita fino a questa vertigine? Perché questi colpi duri? E Gesù: «Questo vi scandalizza?... Volete andarvene anche voi?». E Pietro, a nome di tutti, risponde: «Signore da chi andremo, tu solo hai parole che fanno vivere».

I discepoli hanno capito le parole di Gesù, ma non se la sentono di unire la propria vita alla sua. L’alternativa è: fidarsi o non fidarsi. Nel tirarsi indietro di molti discepoli ci sono tutti nostri tirarci indietro. Del resto prima di credere a questo Maestro non si può capire tutto. Anche nell’amicizia, nell’amore di coppia, prima c’è il credere e poi il conoscere. A Pietro che gli lava i piedi dirà: “capirai dopo”, ai discepoli dirà “ora non potete capire tante cose”. Al Padre dirà: “perdona loro perché non sanno quello fanno”… Seguire questo Maestro è duro: dice cose che non accarezzano l’orecchio, ma che fanno vivere. Alla provocazione di Gesù «volete andarvene?», è bellissima la risposta finale di Pietro: «Tu solo». Il rischio è di dire che non c’è nessun altro su cui poggiare la vita e il giorno dopo di seguire altre parole più comode. Si tratta della vita: di fare le scelte più giuste e non le più facili.

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Domenica 1 settembre - 22 B ((Mc 7,1-8,14-15,21-23)

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Domenica 18 agosto 2024 B (Gv 6,51-58)