Domenica 12 marzo 2023 - 3 Quaresima A (Gv 4,5-42)
Una donna di Samaria incrocia il cammino della nostra quaresima. È una donna senza nome che va al pozzo e assomiglia a ciacsuno di noi. Al pozzo incontra Gesù che siede stanco: è mezzogiorno, il sole è alto, la strada percorsa pesa sulle sue gambe. Gesù le rivolge la parola dicendo: «Dammi da bere». La donna è imbarazzata, forse sta pensando a un tentativo di corteggiarla e di rimorchiarla. Infatti risponde: «Come mai tu che sei giudeo chiedi da bere a una samaritana?». È come dire: sai che siamo nemici! E Gesù: «Se tu conoscessi il dono di Dio…». Alla domanda di Gesù «Va a chiamare tu marito!», lei risponde: «Io non ho marito». Questo è il motivo per cui è andata al pozzo a mezzogiorno: non voleva incontrare nessuno. E Gesù riprende dicendo: «Hai detto il vero, hai avuto cinque mariti e quello che hai non è tuo marito». In Israele solo il maschio poteva ripudiare e quindi la samaritana è sedotta e abbandonata cinque volte. C’è un dolore più grande? Ora, in forza del giudizio della gente, ha scelto di convivere per non rischiare un’altra delusione.
Questa donna siamo noi quando sperimentiamo la nostra fragilità affettiva, quando siamo segnati dal dolore, quando ci sentiamo usati e feriti. Gesù comprende il peso dei nostri fallimenti, conosce la nostra sete di vivere e ci incontra nelle situazioni normali della giornata. Egli ci chiama mentre siamo fragili: non chiama i giusti, ma i peccatori come noi, non chi ha sete di denaro, ma di incontri umani. Non avvia processi, non giudica e non assolve, va al centro della vita ferita. Il suo sguardo si posa sulla sete di amare e di essere amati. Ci sta dicendo che nella vita non basta la sete di acqua, ma occorre la sete di incontri, perché se non abbiamo sete di persone siamo della povera gente, anche se avessimo una barca di soldi! Se abbiamo sete solo di noi stessi siamo dei poveretti, mentre l’incontro con l’altro è acqua che fa scomparire la stanchezza. Chiediamo perdono a chi ci avvicina e trova asciuttto il nostro pozzo e diciamo grazie a quelle persone che lungo la nostra vita si sono affaticate per arrivare fino al nosrto pozzo, ci hanno trovati stanchi e sono stati per noi un pozzo dissetante. In altre parole: se sapremo sedere stanchi per qualcuno, regaleremo acqua dissetante!